Login

Signup

Protezione internazionale dei migranti LGBTI

Divider titolo

Cosa si intende per protezione internazionale

Il sistema della protezione internazionale, costituito da fonti normative, internazionali e interne, assicura una tutela giuridica alle persone che fuggono dal proprio Paese a causa di conflitti, anche civili, o di persecuzione per motivi di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche.

Ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato, sono considerati persecuzione atti (o timore di atti) che comportano una violazione grave dei diritti umani fondamentali, (come enunciati dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea) compiuti da Stati, partiti o organizzazioni che controllano lo Stato oppure da soggetti non statuali.

Tra coloro a cui è garantita protezione sono comprese le persone LGBTI (o SOGIE) che, nel loro paese di origine, a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, rischiano la reclusione, la pena di morte o persecuzioni di stampo omofobico, bifobico e transfobico.

Secondo l’associazione ILGA, i paesi in cui l’omosessualità è criminalizzata sono 78 di cui cinque prevedono la pena di morte.

L’articolo 10 della Direttiva 2004/83 CE (c.d. Direttiva Qualifiche, trasposta nell’ordinamento italiano con il D.Lgs. 251/2007 e ora rifusa nella Direttiva 95/2011 UE) ha riconosciuto esplicitamente prima l’orientamento sessuale (nel 2004), e poi l’identità di genere (nel 2011) come caratteristiche della persona che, rientrando in un particolare gruppo sociale, costituiscono motivo per ottenere protezione internazionale

 

Le azioni di Rete Lenford e Avvocatura per la tutela dei migranti LGBTI

Collaboriamo con le associazioni che offrono supporto ai richiedenti asilo LGBTI e con le strutture di accoglienza per formare gli operatori.

Attraverso il servizio SOS, offriamo assistenza giudiziale ai richiedenti asilo che hanno ricevuto il diniego dello status di rifugiato e collaboriamo con associazioni ed enti territoriali che si occupano di assistere richiedenti asilo e rifugiati.

 

Le attività fatte

Nel 2011 abbiamo partecipato alla ricerca “Fleeing Homophobia”, cofinanziata dal Fondo Europeo per i Rifugiati, che per la prima volta ha condotto uno studio su legislazioni e prassi dei 27 Paesi dell’Unione.
I risultati della ricerca sono stati illustrati nel corso di un convegno organizzato a Palermo il 25 e 26 novembre 2011 che ha ricevuto una targa di rappresentanza da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il report, che rappresenta ancora un riferimento imprescindibile per chi si occupa di questi temi, può essere scaricato qui.

Nel 2018 abbiamo collaborato al progetto SOGICA finanziato dallo European Research Council (ERC) che ha analizzato l’esperienza dei richiedenti asilo che presentano domanda di protezione internazionale in Europa per il loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

A seguito delle modifiche normative introdotte nel corso del 2017, ci siamo occupati di fare formazione alle nuove Commissioni territoriali per la protezione internazionale sul tema dell’orientamento sessuale e identità di genere.

Gli obiettivi per il futuro

A causa del contesto giurisprudenziale il timore di persecuzione per orientamento sessuale è forse una delle motivazioni di richiesta dello status di rifugiato più a rischio di elusioni e fraintendimenti.

Anche per questo motivo vogliamo continuare con lo stesso impegno degli ultimi anni a lavorare per il miglioramento delle competenze. La nostra disponibilità formativa, attraverso convegni, ricerche e supporto costante, va agli operatori del settore.