Login

Signup

Identità di genere e transessualità

Divider titolo

Cosa si intende con transessualità e identità di genere

Per evitare confusione sui termini, riepiloghiamo alcune definizioni necessarie.

Identità di genere: senso psicologico del sentirsi maschio o femmina, o entrambi o nessuno dei due.

Transessuale: la persona la cui identità di genere è in contrasto con il sesso biologico e con i ruoli di genere a esso socialmente attribuiti. Non esiste però pieno accordo sulla definizione di transessualità, qui la usiamo per riferirci alle persone transessuali che non si sono ancora sottoposte a un’operazione chirurgica di riassegnazione dei caratteri sessuali, a quelle che si sono già operate e a quante non intendono farlo.

Disforia di genere: definizione “clinica” per lo stato psicologico di chi esprime sentimenti di rifiuto per la propria appartenenza di genere o per i ruoli ad esso tradizionalmente correlati (dal 2013 sostituisce Disturbo dell’identità di genere).

Transgenere/transgender: utte le persone il cui comportamento, pensiero, stile di vita o carattere, differisce dalle aspettative sociali connesse al sesso attribuito alla nascita.

Transfobia: condotte di violenza e aggressione fisica e verbale verso le persone trans.

Sia le persone transgenere che le persone transessuali sono spesso soggette a discriminazione a causa del loro modo di essere, in ambito lavorativo, familiare e sociale. Sono inoltre potenziali bersagli di bullismo nelle scuole e negli ambienti aggregativi giovanili e sono spesso vittime di violenza verbale, fisica e sessuale esclusivamente a causa del fatto che non sono conformi al binarismo di genere o al genere risultante dai documenti.

 

L’impegno di Rete Lenford e Avvocatura su transessualità e identità di genere

Forniamo assistenza giudiziale alle persone che intendono chiedere al tribunale la modificazione del nome e del sesso nei propri atti anagrafici (procedimenti di rettificazione del sesso previsti dalla Legge 164/1982 e successive modifiche) impegnandoci per rendere la procedura il più rapida possibile e rispettosa della dignità della persona trans.

Organizziamo e promuoviamo corsi e seminari sull’applicazione della Legge n.164/1982 e successive modifiche, alla luce degli interventi giurisprudenziali che hanno escluso la necessità di un previo intervento chirurgico ai fini della rettificazione degli atti anagrafici.

Tuteliamo le persone trans nelle aule di giustizia penali e civili qualora siano state discriminate o vittima di crimini d’odio, sia sostenendo la costituzione di parte civile nel processo penale sia patrocinando le azioni civili dirette a ottenere il riconoscimento degli atti discriminatori e il risarcimento dei danni conseguenti.

Stimoliamo le Pubbliche Amministrazioni a mettere in atto comportamenti finalizzati a riconoscere l’identità di genere percepita di una persona, ad esempio nei luoghi di lavoro o di studio.

 

I risultati ottenuti

Abbiamo sempre sostenuto il diritto delle persone trans di ottenere la rettificazione degli atti anagrafici senza la necessità di sottoporsi ad un preventivo intervento chirurgico.

Attraverso un lungo percorso giudiziario, abbiamo ottenuto la sentenza n. 15138/2015 con la quale la Corte di Cassazione ha finalmente chiarito che la legge 164/1982 sul mutamento di sesso non può essere interpretata nel senso di costringere coloro che chiedono al tribunale la rettificazione del genere e la modificazione anagrafica del nome, a sottoporsi all’intervento demolitivo dei caratteri sessuali primari (confermato poi dalla Corte Costituzionale con sent. n. 221/2015).
La decisione ha provocato un mutamento di giurisprudenza storico.

Abbiamo anche redatto una proposta di legge nel corso della XVII legislatura (2013-2018) per semplificare il procedimento di riattribuzione di sesso e di cambio di nome e per assicurare in ogni caso la dignità della persona e la sua libertà di autodeterminarsi.

Insieme ad essa abbiamo redatto un testo di legge per contrastare l’omofobia e la transfobia.

Le proposte, insieme a quella sul matrimonio egualitario, sono state fatte proprie da deputati e senatori di diversi gruppi parlamentari, questo però non è bastato a far sì che il loro iter potesse essere concluso prima della fine della legislatura.

 

Obiettivi per il futuro

Continueremo a:

  • lavorare per garantire il rispetto delle dignità delle persone trans in ogni contesto
  • sostenere il diritto delle persone trans ad ottenere la modifica dei documenti senza doversi sottoporre ad accertamenti invasivi o superflui e a interventi medico-chirurgici
  • chiedere che venga modificata la Legge 164/1982 e il D.Lgs 150/2011 che impone una procedura giudiziale lunga e costosa
  • agire presso le istituzioni perché vengano adottati strumenti giuridici di tutela per le vittime dell’odio transfobico
  • portare avanti il lavoro di pressing sulle istituzioni amministrative per l’applicazione di buone prassi nell’ambito dei luoghi di lavoro e nell’offerta dei servizi al pubblico
  • impegnarci nella tutela delle persone trans detenute (progetti con i garanti per i diritti dei detenuti di Udine e Trieste e convegno “La condizione penitenziaria delle persone trans e omosessuali”)
  • fare formazione e divulgazione sul tema