La Svezia diventa il quinto Stato europeo ad aprire al matrimonio gay

Il Riksdag – il parlamento svedese – ha concluso ieri 1° aprile 2009 il percorso iniziato ancora nella primavera del 2004 volto ad introdurre un matrimonio neutro nel genere – könsneutral ovvero gender-neutral. Con la sola eccezione dei cristiano-democratici il Parlamento si è a grande maggioranza espresso a favore della proposta di legge avanzata dalla Commissione parlamentare per i diritti civili – Civilutskottets betänkande 2008/09:CU19. L’esito del voto è stato il seguente: 261 voti a favore, 22 contro, 16 le astensioni.

La proposta modifica diverse leggi rivedendo il matrimonio e la relativa cerimonia nel senso di eliminare limitazioni poste dal sesso dei nubendi. La legge entrerà in vigore il 1° maggio 2009. Dalla stessa data diverrà inefficace la legge sul partenariato registrato del 1994 – lag (1994:1117) om registrerat partnerskap – la quale era accessibile solo a coppie dello stesso sesso e attribuiva gli stessi diritti del matrimonio. Le coppie registrate potranno mantenere il loro status ovvero mutare la loro unione in matrimonio attraverso una richiesta scritta o una cerimonia. La Chiesa luterana di Svezia celebrava già cerimonie religiose per il partenariato registrato, ma fino ad oggi ha assunto la posizione di limitare il termine ‘matrimonio’ alle unioni di sesso diverso. Nel corso del 2009, tuttavia, è in programma una mozione per rivedere tale decisione.

La Svezia è quindi il quinto Stato europeo, dopo Paesi bassi, Spagna, Belgio e Norvegia (quest’ultima con la legge del 27 giugno 2008 entrata in vigore il 1° gennaio 2009, la quale egualmente abrogava la legge sul partenariato registrato del 30 aprile 1993, n. 40) a muoversi nel senso di rimuovere la discriminazione basata sull’orientamento sessuale nell’ambito delle istituzioni familiari. Infatti, per entrambi gli Stati le novelle hanno inciso completando nella misura in cui fosse ancora incompleta l’equiparazione delle coppie dello stesso sesso alle coppie di sesso opposto (il legislatore norvegese usa talvolta l’espressione di coppie etero- e omofile) con riguardo all’adozione, anche internazionale, e in generale in materia di filiazione, nonché di procreazione medicalmente assistita.

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