I giudici del Tar Lazio hanno riconosciuto che il Ministero dell’Interno e le Prefetture non hanno il potere di intervenire sulle trascrizioni, nei Registri dello Stato civile, di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all’estero e che che tale facoltà è riservata ai Tribunali ordinari.
“Si tratta di una sentenza destinata ad avere un peso considerevole: il Ministro Alfano ha preso un’iniziativa grave, che non gli competeva, di chiara matrice politica” dichiara la Presidente di Rete Lenford Maria Grazia Sangalli “ usurpando le prerogative di un altro organo. Spetterà ora ai Giudici ordinari stabilire se le trascrizioni operate dai Sindaci siano a meno legittime. Noi crediamo che lo siano, come ha confermato di recente il Tribunale di Grosseto con una pronuncia ben argomentata, e per questo andremo avanti con la nostra azione giudiziaria a sostegno delle coppie”.
“Il TAR del Lazio ha ristabilito lo Stato di diritto ed il principio della separazione dei poteri” dichiarano gli avvocati Di Carlo, Masini e Torchia, del collegio difensivo “Il Ministro non può abusare dei suoi poteri, tanto meno per fermare una grande battaglia di civiltà. I sindaci italiani e le coppie che sono dovute andare all’estero per sposarsi hanno lanciato al Parlamento italiano una domanda di giustizia e di civiltà a cui si deve dare una risposta, non la si può zittire con un atto d’imperio“.
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