Risarcito il danno morale ad un militare gay discriminato

Il Tribunale Supremo spagnolo ha confermato una sentenza dell’Audencia Nacional che ha condannato lo Stato a indennizzare con 6 mila euro, per danni morali, un soldato che nel 1979 era stato escluso dal servizio militare in quanto omosessuale. Così ha stabilito la sezione del Contenzioso amministrativo con una sentenza che rigetta il ricorso presentato nel 2003dal soldato Pere C. contro la sentenza dell’Audencia Nacional.

Di seguito la traduzione di Antonio Rotelli dell’articolo de El Pais sulla vicenda.

 

 

 

Nel 1999, il soldato si era rivolto al Ministero della Difesa e aveva richiesto un indennizzo di 961.619 euro sostenendo di essere stato arruolato nel servizio militare nella base navale di Cartagena il 2 maggio del 1978 e, dopo aver prestato giuramento, di essere stato destinato alla Base dei Sottomarini dove, a suo giudizio, era stato trattato in modo “vessatorio e denigratorio dai propri superiori”.
Secondo quanto affermato nella sentenza, Pere C. tentò il suicidio e fu ricoverato di urgenza nell’Ospedale Militare della Marina e il 12 febbraio 1979 un decreto dello Stato maggiore lo escluse dal servizio militare perché omosessuale, circostanza che si fece annotare nella sua cartella militare.
L’esclusione dal servizio militare si ebbe nel 1979 e successivamente modificata negli anni 1991 e 1995. Il ricorrente dimostra – aggiunge la sentenza – che questa situazione gli ha provocato gravi lesioni e danni morali “a causa dell’emarginazione sofferta per via della registrazione in un documento ufficiale di un aspetto tanto intimo che tocca i suoi diritti all’onore, all’intimità e all’uguaglianza”.

Disturbi psicologici Il Ministero della Difesa aveva archiviato ben due volte il ricorso in quanto l’uomo non era comparso dinanzi al competente Tribunale Medico Militare per il riconoscimento dei danni subiti e dele possibili cause e perché il ricorso presentava vizi formali. Secondo varie perizie mediche, Pere C. soffre di disturbi schizzo- affettivi e gli è stato diagnosticato un “disturbo delirante limite della personalità e delirio contro l’Esercito spagnolo, contro il quale sostiene una battaglia legale”.
L’Audencia Nazionale nell’ottobre del 2003 aveva esaminato parzialmente il suo ricorso e gli aveva accordato l’indennizzo per danni morali sebbene avesse concluso che non era stato dimostrato che i danni sofferti a causa delle infermità erano conseguenza di responsabilità imputabili all’Amministrazione militare.
Nonostante ciò, Pere C. ricorse al Tribunale Supremo considerando che i 6 mila euro “in nessun modo arrivano a riparare la benché minima parte del pretium doloris e le conseguenze fisiche e psicologiche sofferte, nè le spese che ha dovuto sostenere in avvocati e procuratori affinché fosse riconosciuta la discriminazione subita”.

Il Tribunale Supremo ricorda che l’indennizzo riconosciuto non ha come obiettivo quello di riparare la totalità dei pregiudizi sostenuti dal ricorrente, che include le conseguenze fisiche e psicologiche che ritiene essere state causate dal ministero della difesa e che sono stati esclusi dall’Audencia “con argomentazioni ragionevoli”.

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